Beolchi e Olivero vincitori del combined di terza categoria dell’OTA

tratto da tennispavese.it

Vittoria Beolchi (3.1) nel torneo femminile e Giovanni Battista Olivero in quello maschile: questi i vincitori della manifestazione combined di terza categoria approntata dal nuovissimo club “Oltrepò Tennis Academy” che, per la seconda volta nell’arco di poco tempo, ha messo in calendario una gara.
Anche sotto il profilo dei risultati, il circolo oltrepadano può essere soddisfatto: ben tre dei suoi giocatori, infatti, erano presenti nelle finali.

Nel torneo femminile, protagoniste assolute sono state le beniamine di casa (fra l’altro, insegnante e allieva), che hanno dato vita a una finale molto combattuta, al termine della quale ha prevalso l’esperienza di Vittoria Beolchi: con il punteggio di 7/6 6/4, la forte giocatrice ha battuto la quindicenne Isabel Descalzi, anche lei di categoria 3.1.
Per la verità, Isabel aveva iniziato molto bene il match, portandosi in vantaggio per 3 a 0; ma Vittoria, con sapienza tennistica, rallentando il ritmo, a poco a poco ha recuperato lo svantaggio. Si è così arrivati al tie-break, rivelatosi davvero disastroso per la Descalzi: incapace di concentrarsi, almeno nell’occasione, lo perdeva per 7 a 1. Nel secondo set, la Beolchi continuato nel suo intento: arrivata sul punteggio di 5 a 4, ha annullato una palla break, che avrebbe consentito alla giovane avversaria di portarsi in parità, e ha pertanto chiuso l’incontro a suo favore.
Da segnalare, nel torneo femminile, il match maratona di semifinale in cui la Descalzi aveva battuto la TDS numero 1 Mary Dhel Realizo Requizo (3.1) per 5/7 6/4 7/6.
Altro match record, quanto a durata, nei quarti, tra la piacentina Carlotta Querin (3.1) e Lucrezia Piana (3.4), vinto dalla Querin per 7/5 4/6 6/4.
Bene anche la selvina Sarah Toscano (3.2) e Lucrezia Nicolai (3.5), giovani speranze pavesi incontratesi negli ottavi di finale: ad imporsi è stata la Toscano per 7/5 6/4.

Nel torneo maschile, a cui hanno preso parte ben 76 giocatori, gli appassionati hanno potuto godere di match assai interessanti soprattutto per l’elevato livello tecnico: a distinguersi, tra gli altri, sono stati tre atleti dell’OTA (Oltrepò Tennis Academy): Filippo Valdetara (3.2), Francesco Russo (3.1) e Nicolò Angeleri (3.1), approdati in semifinale. Tuttavia, nessuno di loro è riuscito a contrastare la classe di Giovanni Battista Olivero, che ha imposto il suo classico gioco, fatto di servizio, volée, palle corte e pallonetti, una sorta di autentica formula magica contro il tennis moderno fatto di regolarità e pressing da fondocampo. Olivero, accreditato della TDS numero 2, all’esordio nel torneo ha affrontato il 3.2 Daniele Alemanni che, da mancino, ha sofferto in maniera particolare la varietà di gioco e il back basso sul suo dritto, cedendo alla fine per 6/3 6/2.
Ben diverso lo svolgimento della semifinale tra lo stesso Olivero e Filippo Valdetara, giovane atleta OTA, under 16 primo anno; per questioni meteo, il match è stato giocato al coperto sul playit.  Valdetara ha dato parecchio filo da torcere ad Olivero: dopo aver perso il primo set 6/4, ha infilato un parziale di 16 punti a 2, andando in vantaggio per 4/1 nel secondo set, poi chiuso sul 6/4.  Nel terzo set, si susseguivano i colpi di scena: Valdetara, dopo aver strappato in apertura il servizio al suo avversario accusava un piccolo malore che lo costringeva ad allontanarsi dal campo per qualche minuto. Alla ripresa della partita, Olivero infilava addirittura 6 giochi consecutivi.
Nell’altra semifinale, intanto, si svolgeva un vero e proprio derby tra Francesco Russo (3.1) e Nicolò Angeleri (3.2): quest’ultimo, apparso solidissimo da fondo campo, riusciva a sconfiggere il compagno di squadra, favorito della vigilia, ma fresco reduce da un match di campionato a squadre perso e mal digerito. Angeleri s’imponeva 6/2 6/3.

La finale maschile, posticipata a lunedì sera, vedeva opposti due giocatori dagli stili opposti: difficile, insomma, ogni pronostico.
A prendere le redini del gioco, da subito, è stato Olivero che è riuscito a fare quel che voleva, in un alternarsi di palla corta, palla bassa, palla lunga, in modo tale da non concedere ritmo all’avversario, impedendogli cioè di entrare “in palla”.
Dominio assoluto per Olivero nel primo set (6/1) e in buona parte del secondo, fino al 4/1, quando finalmente Angeleri ha trovato un paio di colpi da circoletto rosso (una demi-volée incrociata stretta e una grande giocata di recupero sotto le gambe), ritrovando fiducia e rimontando fino ad avere la palla per agganciare Olivero.
Niente da fare, però: Olivero, implacabile, chiudeva 6/3 e alzava le braccia al cielo.

Al termine della manifestazione, il giudice arbitro Michela Cosi e il presidente dell’OTA Maurizio Girardelli hanno premiato gli atleti non solo con le consuete coppe, ma anche con speciali opere d’arte realizzate dallo stesso Girardelli, artista che vanta una notevole e apprezzata attività artistica.

Finita la cerimonia delle premiazioni, abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere direttamente con Olivero che, da giornalista professionista – lavora alla “Gazzetta dello Sport” – si è reso disponibile a mettersi per una volta nei panni dell’intervistato e non dell’intervistatore.
Il nostro è stato un dialogo piuttosto interessante: ve lo proporremo a breve con una chicca su un allenamento niente di meno che con Marco Cecchinato.

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